domenica 19 ottobre 2014

La svolta di Dylan Dog

Un mese fa usciva in edicola il numero 28 dello Speciale Dylan Dog, "Scritti nella sabbia".
Si tratta di un grande numero, anche se forse un pò malinconico.
L'uscita ha preceduto la svolta effettuata nella serie regolare dal numero uscito una settimana dopo e di cui si è tanto parlato.
Praticamente, si è deciso di dare una svolta al personaggio aggiornandolo e portandolo al passo coi tempi, aggiungendo una continuity (seppur secondaria) alle storie, ma recuperando anche l'essenza horror di un tempo.
Al tempo stesso, per accontentare anche i "nostalgici" della linea temporale classica, si è deciso di trasformare il MAXI DYLAN DOG in OLD BOY, uscita quadrimestrale, in cui non ci sarà traccia degli sviluppi avvenuti nella serie mensile regolare.
Una trovata insolita per la Bonelli, ma estremamente interessante. Altrove si diceva che il successo dei fumetti Disney sta anche nel fatto che i personaggi sono continuamente aggiornati e calati nella contemporaneità, mentre quelli della Bonelli continuano a vivere nel loro periodo, nel passato (che sia il  selvaggio West o gli anni '90 del Novecento) e quindi restano di nicchia. Anche per i supereroi statunitensi si è fatto più volte un reboot per "aggiornarli" (anche se sul reboot ci sarebbe molto da ridire...).
Staremo a vedere se l'iniziativa otterrà il consenso dei lettori.
Un in bocca al lupo per il progetto.

Ecco in sintesi i cambiamenti per le testate dedicate a Dylan Dog:
DYLAN DOG - Mensile. Storie autoconclusive, ma con una continuity di fondo. Al passo coi tempi, l'arrivo della tecnologia. L'ispettore Bloch in pensione e arrivano anche nuovi personaggi.
MAXI DYLAN DOG OLD BOY - Quadrimestrale. Dylan Dog vecchio stile, senza gli sviluppi mostrati nell'albo mensile. L'ispettore Bloch ancora al lavoro.
DYLAN DOG COLOR FEST - Bi-annuale. Torna alla sua natura sperimentale ospitando anche autori "esterni".
SPECIALE DYLAN DOG - Annuale. Conterrà storie legate al ciclo del Pianeta dei Morti. E con questa abbiamo ben 3 linee temporali differenti.
ALMANACCO DELLA PAURA - Annuale. Conterrà storie dal punto di vista dell'ispettore Bloch in pensione, quindi legato alla linea temporale del mensile.

Per tutti i dettagli, c'è l'annuncio ufficiale.
A proposito di modernizzazione, c'è anche la pagina facebook per avere gli ultimi aggiornamenti sul mondo di DyD.


Citazioni dal DYLAN DOG SPECIALE n° 28 (attenzione spoilers)
  • Voce narrante: «"Per un istante mi parve che la strada percorsa fosse diventata più lunga di quella che ancora mi restava da percorrere. Fui sorpreso da un croppo alla gola. Forse, dissi tra me e me, non desideravo più continuare?» (p. 3)
  • Adam Patterson: «(La storia) della mia vita... ma potremmo quasi dire della mia morte! Questi giovinastri impertinenti si burlano dei ricordi di un povero vecchio... ma tra qualche decina d'anni anche loro si aggrapperanno a lontani aneddoti, come un superstite si aggrappa a un pezzo di legno galleggiante!» (p. 20)
  • Adam Patterson: «Tutti scappiamo da qualcosa, amico mio... Da un pericolo, un ricordo, un fallimento, un amore... o semplicemente da noi stessi!» (p. 21)
  • Richard Baldwin: «Sulla busta c'è il francobollo regolamentare, è mio dovere consegnarla. Non c'è niente di più triste di una lettera che non arriva a destinazione...» (p. 32)
  • Adam Patterson: «Questa è una guerra, Dylan... una guerra di posizione, le cui trincee sono tubature e infissi... Ogni anno smonto, raschio, vernicio, e ogni anno il mare torna ad attaccare e a distruggere!... Alla fine vincerà lui, ma non ho intenzione di arrendermi! Lotto da solo, nessuno mi dà una mano.» (p. 36)
  • Tommy: «Almeno io so che i miei castelli sono destinati a finire... La maggior parte della gente invece vive di castelli in aria, senza rendersene conto.» (p. 43)
  • Sylvie: «L'amore è come un castello di sabbia in riva al mare... Bisogna vegliarlo e ricostruirlo ogni giorno... altrimenti una bella mattina ti svegli e scopri che non è rimasto più niente!» (p. 71)
  • Matthew: «Ti trovo invecchiato, sai? D'altronde tutti invecchiamo, prima o poi... Finché non ce ne andiamo via per sempre, com'è successo ad Hans. Sì, lo so che la vita senza di lui è triste... ma per fortuna non dura in eterno, la vita!» (p. 87-88)
  • Voce narrante: «"Nel cuore degli altri sarebbe presto calata la notte cupa della disperazione, era solo questione di tempo... ed è in mezzo a quel buio che mi sarei mosso con passo leggero, pronto a colpire la prossima vittima."» (p. 88)
  • Adam Patterson: «Non importa quanto di vero o falso ci sia in una storia... Per me è l'unico modo di oppormi al tempo che passa... Il tempo erode implacabile i ricordi, così come il mare cancella le orme sulla sabbia... Raccontare significa tornare a percorrerle, giorno per giorno, per mantenere viva la memoria di ciò che siamo stati... Nonostante la consapevolezza amara che sarà il mare, o il tempo, ad avere l'ultima parola... e alla fine di noi non rimarrà più niente!» (p. 118)
  • Sylvie: «Io... io finché non ti ho incontrato non sapevo cosa volesse dire amare... Ero convinta che tutto si esaurisse con le farfalle nello stomaco o con quel sentimento di profondo affetto che provo per mio marito... Invece l'amore è terribile, potente, più forte della tempesta che l'altro giorno ha quasi scoperchiato la pensione... e fa paura... Una paura da morire!» (p. 134)
  • Sylvie: «Triste sarebbe morire senza avere mai conosciuto... l'amore.» (p. 135)
  • Voce narrante: «"Quelle persone erano forse meno vittime di me? Non siamo in fondo tutti vittime della vita?"» (p. 142)
  • Louis Elbow: «La notizia di avere solo pochi mesi davanti mi aveva sprofondato nell'angoscia. Non tanto per la morte in sé - ché tanto prima o poi dobbiamo restituire alla terra questo povero guscio sgualcito - quanto perché volevo prima terminare il libro. (...) Sai quegli autori che definiscono pomposamente il loro libercolo "l'opera della mia vita"? Beh, nel mio caso mai espressione fu più appropriata.» (p. 146)
  • Sylvie: «Forse l'amore andrebbe scoperto da adolescenti... Altrimenti, come certe malattie esantematiche che contratte in età adulta ci devastaco con violente febbri, rischia di distruggerci.» (p. 148)
  • Adam Patterson: «Brutta bestia la solitudine. E io sono sempre stato solo, da quel giorno in cui mi hanno rinchiuso in una cella umida, nell'angolo più lontano del carcere di Glasgow.» (p. 151)
  • Adam Patterson: «...mi sono accorto presto che per certi ricordi non basta una quantità di alcool pari all'acqua dell'oceano.» (p. 152)
  • Richard Baldwin: «Non ho intenzione di chiudermi nell'ufficio affollato e maleodorante di una grande città... ma soprattutto, non ho intenzione di lasciare la mia gente, specie quella che vive in frazioni isolate, senza il conforto di una lettera che spesso è l'unico contatto con il mondo.» (p. 157)
  • Dylan Dog: «Non c'è niente di più triste di una lettera che non arriva a destinazione... o di una storia non raccontata» (p. 161)
  • Dylan Dog: «Forse scriviamo tutti per paura... Paura che si perda il ricordo di noi e delle persone a cui abbiamo voluto bene... Per questo scriviamo, con la stessa cieca determinazione con cui Tommy costruiva castelli di sabbia in riva al mare... Pur sapendo che prima op oi l'implacabile risacca del tempo se li porterà via per sempre.» (p. 162)

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