martedì 29 giugno 2021

Dylan Dog 417 - L'ora del giudizio

L'ultimo albo, il 22°, legato alla collezione di medaglie celebrative per gli 80 anni della Bonelli Editore è "Dylan Dog" n° 417: "L'ora del giudizio".

Ottimo l'editoriale suddiviso in capitoli, un pò come questi post sul blog: comunque completamente dedicato alla storia contenuta nell'albo. Riassume quanto avvenuto nell'episodio precedente e, in uno dei classici stili bonelliani che sicuramente sono apprezzabili, suggerisce anche alcune canzoni che rappresentano un'ottima colonna sonora da ascoltare durante la lettura.

ATTENZIONE SPOILER

Per quanto riguarda la storia, come accennato, si tratta della seconda parte di una trama iniziata nel numero precedente. Purtroppo, per gran parte dell'albo resta lo stesso senso di allucinazione che fa sembrare sempre che gli autori fossero sotto effetto di sostanze psicotrope mentre scrivevano il soggetto e la sceneggiatura...

Salti temporali, realtà che svaniscono, allucinazioni, eventi che si rivelano inesistenti, pagine e pagine che si scoprono completamente inutili e "irreali"...

In due numeri, abbiamo Dylan che subisce un grave abuso di potere da parte di due agenti, ma si scopre essere solo una specie di incubo, anche il padre era chiaramente una proiezione della mente di Dylan, immotivatamente dato che poi si scopre che si era nell'incubo di Ilary...; come anche il processo per la morte di Ilary si rivela essere inesistente dato che Ilary non è morta... (quindi era completamente inutile, un riempitivo per riempire le pagine praticamente, ed infatti tra l'altro svanisce nel nulla...). Tanti spunti che potevano essere interessanti, sfumano così, sprecati senza un vero filo logico.

Quindi, in quasi 200 pagine, in realtà non c'è nessun arresto, nessun carcere, nessun processo, nessuna morte... (ma allora che cosa abbiamo letto?...) E gli incubi che mostravano delle proiezioni della mente di Dylan in realtà incoerentemente si rivelano incubi di Ilary, quasi impazzita per nascondere un incidente avvenuto nella sua infanzia. Insomma, senza senso (imho).

L'unica cosa che si salva sono le ultime 10 pagine, la risoluzione del mistero. Sostanzialmente Dylan riesce a "raggiungere" Ilary e a farle superare il trauma infantile salvandole la vita e consentendole di "ripartire". Una bella sequenza e belle parole che sottolineano come si debba affrontare il passato per superarlo e seppellirlo senza perdere l'intelletto nei ricordi dolorosi (che, a pensarci, è anche quello che avviene in "Inception", con il dramma non affrontato e il rischio di cadere nel limbo...).

Però sembrano 10 pagine completamente diverse da tutto il resto, come se fossero state scritte dopo il ritorno alla sobrietà, o prima di prendere le eventuali sostanze alteranti, quando insomma con lucidità si è potuto "trovare la quadra" (come si suol dire) e creare una conclusione coerente che comunque potesse in qualche modo giustificare quanto visto nelle circa 180 pagine precedenti... (e neanche troppo coerentemente, dato che alla fine se si era nella mente di Ilary non avevano senzo le proiezioni del subconscio di Dylan, e se anche Dylan fosse caduto in stato di allucinazione durante il processo, non essendo morta Ilary chiaramente anche il processo non è mai esistito...).

Insomma, oltre 180 pagine di nulla allucinato e incoerente... e solo 10 pagine decenti. Dipenderà anche dai gusti personali forse, ma la sensazione che resta è che non sia una storia all'altezza delle potenzialità (diciamo così), e che si siano sprecati tempo e soldi... (8,80€ solo per 10 pagine sembra un pò esagerato).

La medaglia allegata è dedicata a Groucho, forse una delle "spalle" più caratteristiche e riuscite di tutta la produzione bonelliana. Peccato che Groucho in questa storia sia presente solo come proiezione di un subconscio che non esiste... Comunque imperdibile questo personaggio tra i protagonisti della casa editrice.

1 stella e mezza.

Link:

https://shop.sergiobonelli.it/dylan-dog/2021/04/23/albo/l-ora-del-giudizio-1020280/

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